

Con la svinatura del Nebbiolo 2021 si è finalmente conclusa in questi giorni la vendemmia 2021.
Le cose da dire su questa campagna sono davvero molteplici.
Direi quindi di iniziare subito ed in ordine cronologico.
L’inizio del 2021 è stato caratterizzato da un inverno più freddo rispetto a quello degli anni passati (in particolare rispetto al 2020). Questo ha fatto si che il ciclo vegetativo delle piante iniziasse più a rilento e con più calma. Associato a questo evento, c’è da analizzare un altro importante fattore che sta purtroppo capitando sempre più spesso in questi anni, ovvero le gelate primaverili. In prossimità della Pasqua Cristiana, abbiamo avuto un paio di giorni di freddo molto intenso che ha portato le temperature notturne della zona di Viverone/Roppolo al di sotto dello zero termico. Ovviamente un piccolo danno è stato riscontrato ma non è stato così impattante proprio perché il ciclo vegetativo era in ritardo (questo insieme di eventi è stato percepibile soprattutto nella nostra vigna di Erbaluce, ovvero La Norezza, che è anche la nostra vigna più fredda, mentre nel Nebbiolo, che è coltivato a La Cucca, ovvero una collina più calda, ha riscontrato danni circa uguali a zero).

Passati quindi questi giorni, siamo arrivati nel periodo a cavallo tra primavera ed estate, dove la vegetazione delle nostre viti ha iniziato a essere più vigorosa. Rispetto al 2020 abbiamo avuto (per fortuna!) un aprile/maggio molto meno piovoso, che ha aiutato a ridurre il numero di trattamenti ma soprattutto a contenere le prime infezioni primarie di peronospora che, per noi biologici, possono creare davvero gravi danni se non curate in modo tempestiva.
Quando però sembrava andare tutto per il verso giusto, ecco che a fine giugno (per la precisione il 24) abbiamo avuto una violenta grandinata. A mente fredda, ovvero riflettendo ora, a fine vendemmia, possiamo dire con certezza che ha sicuramente provocato molti danni, ma non come la stagione 2019 dove, i periti, hanno rilevato una perdita di produzione di circa il 97% (ho fatto un focus specifico sulle reti anti grandine, quindi se siete interessati, lo trovate nello storico)

Dopo la grandine, che per fortuna si è abbattuta su di noi solo una volta, abbiamo cercato in tutti i modi di aiutare la pianta a cicatrizzare le ferite e quindi a riprendersi. Per fare questo, abbiamo utilizzato moltissimi kg di zeolite che, oltre ad essere un cicatrizzante, corroborante ed un aiuto anche ad “adesivare” meglio il principio attivo che viene utilizzato (nel nostro caso rame ed alghe), ci ha permesso di far seccare gli acini danneggiati, evitando così marciumi acidi.
Andando avanti nel tempo, in particolare nel mese di Luglio, possiamo ora dire con certezza che sia stato uno dei mesi più freddi degli ultimi 40/50 anni.
Secondo i dati della Regione Piemonte, solo in questo mese abbiamo avuto precipitazioni per circa 200mm ed una temperatura di circa 19,5 gradi, che lo ha collocato a cavallo tra gli anni ‘60/70, come uno dei mesi più freddi della recente storia enoica. La vera particolarità è che questo clima ha caratterizzato solo l’Alto Piemonte. Infatti, anche se sembra strano poiché i km che separano noi dalle Langhe sono davvero pochi, per la parte meridionale della Regione l’estate 2021 è stata contraddistinta da discreti problemi di siccità.
Ritornando però a parlare della nostra zona, confrontandoci con altri colleghi, eravamo tutti convinti che la stagione in corsa fosse una 2014 bis. A smentire subito i nostri pensieri è arrivato Agosto, che ha portato una grandissima ondata di caldo, arrivando a toccare picchi di 35 gradi.
Pensandoci ora, è sicuramente stata una fortuna. Senza questa ondata di caldo, avremmo raccolto uva con una gradazione alcolica molto bassa. Parlando invece di Settembre, possiamo dire che è stato una via di mezzo tra Agosto e Luglio, senza però avere, se non in un paio di giorni, alcun segno di pioggia, fattore che ha aiutato molto la corretta maturazione dei grappoli.
Fatta questa importante premessa, direi che possiamo ora iniziare a parlare della vendemmia vera e propria.
Senza dubbio la 2021 è stata la vendemmia più tardiva degli ultimi anni e non esagero se dico “la più tardiva” della storia della nostra famiglia. La difficoltà è stata proprio la ricerca dell’equilibrio tra grado zuccherino/alcolico ed acidità.
Parlando dell’Erbaluce, abbiamo iniziato a controllare i grappoli verso fine Settembre ma il potenziale alcolico era ancora troppo basso (circa 11,5 gradi). Un’altra verifica è stata fatta il 5 di Ottobre ma il valore precedente era aumentato solo di un timido 0,5. La preoccupazione non era tanto quella di raccogliere l’uva tardi, ma la presenza di acquazzoni previsti nei giorni successivi. Convivendo quindi con un poco di preoccupazione, ecco che decidiamo di iniziare la raccolta appena sarebbero finite le perturbazioni.
Il 9 di Ottobre incomincia ufficialmente la nostra vendemmia 2021, terminata (parlando dell’Erbaluce) l’11 di Ottobre.
L’uva portata in cantina era davvero interessantissima. Molto bella, nonostante il rischio, ma soprattutto era un mix tra grappoli praticamente perfetti (la maggior parte) e grappoli che abbiamo dovuto “pulire” da una leggera botritizzazione. Il risultato è (o meglio si spera che sia) quello di avere un vino con grande eleganza ed un naso molto fine. Totale grado alcolico: 12,5%, con un’acidità presente ma molto equilibrata e ben integrata.



Parliamo ora del Nebbiolo.
Dopo la raccolta dell’Erbaluce, quando il più sembrava passato, ecco che arriva a La Cucca un’ondata inaspettata di calabroni. L’uva non aveva ancora la maturazione che volevamo, quindi abbiamo deciso di optare per piazzare delle trappole di acqua e zucchero.
Ad essere sinceri, hanno abbastanza funzionato. Ovviamente non ci aspettavamo miracoli però, questo piccolo espediente, ci ha aiutato ad allungare il più possibile il giorno della raccolta, che abbiamo individuato essere il 15 di Ottobre. Per fortuna l’uva era molta e la conclusione della vendemmia del Nebbiolo La Cucca si è conclusa il 18 dello stesso mese.
Parlando di qualità, abbiamo notato la vera differenza tra uva sotto le reti anti grandine (più sana, più intonsa, meno attaccata dalle api, con una buccia più resistente e più spessa) rispetto all’altra parte del vigneto che non avevamo coperto con le reti (che, forse era un caso, è stata presa di mira in maniera decisamente maggiore rispetto all’altra zona dai calabroni ed inoltre aveva una buccia molto più sottile).
Detto ciò, la lotta contro l’oidio 2021 che tanto tempo e risorse (più che altro mentali) ci ha tolto, ha funzionato e rispetto al 2020 ci riteniamo davvero soddisfatti del risultato.
Questo si è tradotto in un’uva dalla qualità nettamente migliore, sia come grappolo in sè che come diminuzione del rischio di avere insetti come drosofila (e simili) che possono creare marciume acido e problemi affini (ed ovviamente minor tempo da dedicare alla pulizia di ogni singolo grappolo).
Per concludere, ci riteniamo molto soddisfatti della stagione 2021. Un sincero pensiero lo rivolgiamo a tutti i nostri colleghi ed amici dell’Alto Piemonte che senza o con reti hanno avuto gravi danni.
Come quantitativi siamo quasi in linea con la stagione 2018, grazie al lavoro svolto dalle reti, anche se siamo già abbastanza sicuri che il prodotto finale sarà nettamente diverso rispetto a quell’annata (in primis per il grado alcoolico, 12,5% per l’Erbaluce e 13,5% per il Nebbiolo).
Abbiamo avuto anche lo spazio di sperimentare qualcosa di nuovo, in particolare con il vitigno Freisa, che abbiamo vendemmiato per ultimo, ovvero il 20 di Ottobre, e che in questi mesi in vasca stiamo apprezzando, sperando di poterlo condividere con voi presto.
Vi auguriamo una buona giornata, sperando di vedervi presto in Azienda.