Oggi vorrei parlare dell’attuale stagione, la 2021 (fino ad ora).
Questa campagna è iniziata con un inverno/inizio primavera piuttosto freddo, che ha ricordato per molti aspetti le vecchissime campagne agricole dell’Alto Piemonte degli anni 70/80.
Per fortuna abbiamo avuto pochissimi danni dalla gelata che ha colpito, verso fine marzo/primi di aprile, molte zone del Nord Italia.
In particolare la nostra vigna La Cucca, dopo aver “incassato” praticamente 0 danni nel 2017, si riconferma un posto davvero molto vocato alla coltivazione della vite, non constatando danni nemmeno quest’anno.
Col proseguire dei mesi, le temperature sono comunque rimaste basse, facendo slittare di molte settimane i primi trattamenti sul vigneto.
Dopo una buona fioritura ed allegagione, grazie ad un meteo che ha retto bene e non ha dato grossi problemi con umidità/piogge, è arrivata la nota dolente.
Purtroppo abbiamo dovuto testare le reti anti grandine che avevamo montato nel 2020.
Il 24 Giungo una fortissima grandinata si è abbattuta sui nostri vigneti, rovinando parte dei grappoli e dell’apparato fogliare delle nostre piante.
La settimana dal 25 al 30 è stata molto complicata per l’Alto Piemonte.
Prima siamo stati colpiti noi, come Viverone, poi nei giorni successivi anche tutta La Serra Morenica di Ivrea, poi Lessona/Gattinara ecc.
I nostri sono stati danni localizzati nelle file scoperte dalle reti, riportando in alcuni punti un danno intorno al 30%. Purtroppo il clima è davvero cambiato e tra 2019 e quest’anno, siamo arrivati alla conclusione che oramai senza questo importantissimo alleato, è impossibile continuare un percorso di sostenibilità aziendale e costanza di produzione.
Per fortuna tutti i nostri vigneti sono a guyot e questo ci aiuta molto nel contenere i costi (e anche la logistica/posizionamento) di queste protezioni.
Prima di definire bene che tipo di vendemmia ci aspetta (inteso sia come qualità che come quantità), meglio aspettare qualche settimana, visto che ci sono ancora molte allerte meteo.
Sicuramente la stagione fredda (14 gradi di minima a metà Luglio, una media mensile di appena 19,5 gradi) siamo convinti potrà dare interessanti sfumature sull’uva (e quindi sul grappolo finale), soprattutto in opposizione alle ultime stagioni, come la 2018 per citarne una recente, caratterizzate da grande caldo e siccità.
Basti pensare alla campagna 2014, che è stata sì molto dura per la gestione delle malattie, ma che ha donato grandissima eleganza ai vini di una “regione” (Alto Piemonte) che già di per sè è molto improntata sulla finezza.
Ritornando a parlare della gestione della grandine, abbiamo trovato (fino ad ora) grande aiuto dalla zeolite, che ha cicatrizzato i chicchi spaccati.
La zeolite appartiene alla famiglia dei minerali, è di colore chiaro e noi la usiamo sotto forma di “polvere” finissima, che addizioniamo ai vari trattamenti di rame e zolfo che siamo soliti fare.
La particolarità è che, oltre a far seccare i grappoli “feriti” dalla grandine, permette (almeno a livello teorico) di far aderire meglio il principio attivo che stiamo utilizzando (per es il rame), rendendolo meno “dilavabile” dalle varie piogge estive, aiutando inoltre a “fagocitare” l’acqua presente sulle foglie/grappoli, riducendo così il rischio di abbondanza di umidità, grande nemico per la gestione di oidio e peronospora.
In effetti quest’anno, pur usando molto meno rame rispetto al precedente, abbiamo tutt’ora un bellissimo apparato fogliare, verde intenso. Per avere la certezza, meglio testarne la veridicità effettiva per i prossimi 2/3 anni, ma le premesse sono molto buone.
Speriamo quindi che il meteo si calmi, permettendoci di arrivare con serenità alla vendemmia!
Incrociamo le dita e a presto con belle novità!
Grazie,
Azienda Pastoris.